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liberamente ispirato a Gli Uccelli di Aristofane.
Regia: Marco Ciccullo, Cornelia Miceli;
con: Marco Ciccullo, Enrico Ravano, Edoardo Rivoira e Gaia Rum;
adattamento drammaturgico: Marco Ciccullo;
tutor del progetto: Massimiliano Speziani;
movimenti di scena: Cornelia Miceli;
disegno luci: Giovanni Tammaro.
Produzione: Oderstrasse;
con il contributo di: TRAC residenze teatrali, Teatro Libero di Milano, Residenza CarteVive, Centro culturale e sportivo Asteria, ABC musica&teatro.
Premi e riconoscimenti:
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Premio Mauro Rostagno 2020 (ex-aequo).
Info sullo spettacolo:
La contrapposizione tra individuo e società è un tema portante delle commedie di Aristofane. In molti testi del commediografo ateniese ci viene raccontato come il protagonista, immerso in una condizione di frustrazione, cerchi il riscatto, ribellandosi alle regole della comunità di cui fa parte.
Ne Gli Uccelli vediamo due uomini, Pisetero ed Evelpide, in fuga dalle oppressioni della città e alla ricerca di un posto tranquillo dove vivere un’esistenza libera e spensierata: il regno degli uccelli. Qui il desiderio di evasione dei due protagonisti si trasforma poco alla volta in un desiderio di prevaricazione. Lo spazio incontrollato degli uccelli diventa così una piccola città-stato, sotto il comando dell’essere umano.
L’unico modo che l’io ha per affermarsi è quindi passare obbligatoriamente per la contrapposizione a una collettività, in un sistema che identifica gli altri come il limite di ogni possibile espansione personale. È come se Aristofane, nello scrivere le sue commedie, partisse sempre da una domanda: i desideri individuali di un uomo possono coesistere con il benessere comune?